mag
23
2016
La prevenzione del tumore del seno è basata su programmi di screening che permettono di individuare precocemente l'insorgenza di lesioni tumorali o a rischio (mammografia, ecografia).
I programmi di screening hanno un costo elevato, che è giustificato dal rapporto tra controlli effettuati e numero di tumori maligni effettivamente curati.
La diffusione del tumore del seno, la sua concentrazione nel genere femminile e la maggiore incidenza nelle donne dopo la menopausa, hanno indotto a concentrare i programmi di screening su una ben definita fascia di popolazione.
Ma il tumore del seno colpisce sempre più anche donne giovani e in età fertile, talora manifestandosi anche durante la gravidanza.
Sorge, quindi, la necessità di estendere le indagini anche a fasce di donne più giovani di quelle interessate dagli screening mammografici.
Oggi abbiamo la possibilità di individuare precocemente le donne che richiedono una maggiore attenzione, perché esposte ad una probabilità di essere colpite dal tumore del seno maggiore rispetto alla media delle donne della stessa età.
Esistono, infatti, modelli statistici validati che consentono di calcolare per ogni singola donna la probabilità di incorrere nel tumore del seno, non solo lungo l'arco della vita, ma anche in un periodo più breve, 5 e 10 anni.
È necessaria una visita senologica e una accurata raccolta di notizie mediche appropriate, che vengono inserite in un algoritmo, attraverso cui si individuano gli scostamenti dalla probabilità media.
Con analoghi modelli statistici è, inoltre, possibile capire se una donna ha maggiori probabilità, rispetto alla popolazione generale, di essere portatrice delle mutazioni dei geni BRCA 1 e 2, responsabili del tumore del seno e dell'ovaio e coinvolte anche nel tumore del pancreas e dello stomaco. Queste mutazioni possono poi essere indagate con test genetici molto affidabili.
L'estensione a tutte le donne del test genetico per le mutazioni dei geni BRCA 1 e 2 non è giustificata, perché questa mutazione è molto rara ed occorre un numero di test eccessivo per individuare una sola donna portatrice.
Per questo è necessario, oggi, ricorrere a un sistema statistico che permetta di restringere al massimo il numero di donne per le quali il test genetico può essere indicato.
La senologia predittiva consente, quindi, di individuare quelle donne, anche giovani, che hanno maggiori probabilità di ammalare di tumore del seno e di programmare per loro una sorveglianza personalizzata che consenta di cogliere per tempo le alterazioni tumorali.