Le vene varicose sono vene turgide e ingrossate, in cui il sangue tende a ristagnare. Il loro colore varia dal blu al violaceo e tendono a sporgere dalla superficie cutanea.
Di solito compaiono negli arti inferiori (coscia e gamba) e spesso creano disturbi tipici.
Non guariscono spontaneamente, anzi, col tempo possono aumentare di numero e peggiorare d’aspetto.
Le vene varicose colpiscono dal 10 al 30% di tutti gli uomini e le donne con un tasso di incidenza che aumenta con l'avanzare dell'età.
Spesso le vene varicose sono considerate solamente un problema estetico, ma esse rappresentano qualcosa di più importante: infatti, nel tempo possono causare segni e sintomi anche invalidanti.
Il sistema venoso degli arti inferiori si divide tra i sistemi profondo e superficiale.
Le vene profonde (femorali, poplitea e tibiali) sono collocate nei compartimenti muscolari e circondate dalle fasce muscolari, che forniscono loro il sostegno esterno.
Il sistema venoso profondo è responsabile per il ritorno del sangue venoso al cuore.
Le vene principali del sistema venoso superficiale, che comprende le vene safene grande e piccola, sono collocate in uno spazio superficiale tra la fascia muscolare ed il derma.
Le vene comunicanti connettono vene all'interno dello stesso sistema (superficiale o profondo).
Le vene perforanti mettono in comunicazione le vene superficiali con le vene profonde.
Le vene consentono il ritorno al cuore del sangue, dopo che questo ha nutrito gli organi, tra i quali i muscoli, le ossa e la pelle delle gambe.
Poiché il cuore è situato più in alto delle gambe, il sangue scorre nelle vene della parte inferiore del corpo contro la forza di gravità.
Ciò che consente al sangue delle gambe di risalire verso il cuore è solo in piccola parte il lavoro di aspirazione del cuore stesso. Un’altra parte del lavoro è svolto dagli atti respiratori.
All'interno delle vene degli arti inferiori vi sono delle valvole unidirezionali che consentono il movimento del sangue verso il cuore, e dalla superficie alla profondità dell'arto; le valvole delle vene impediscono che il sangue refluisca verso i piedi.
La maggior parte dello sforzo per far risalire il sangue verso il cuore è sostenuto dalla muscolatura delle gambe. L'azione dei muscoli della gamba spreme il sangue dalle vene profonde e lo invia al cuore, sfruttando la continenza delle valvole unidirezionali.
Fattori in grado di danneggiare il sistema delle valvole (come uno stress eccessivo dovuto alla prolungata stazione eretta, episodi di trombosi venosa profonda, traumi) provocano il reflusso del sangue dal sistema profondo a quello delle vene superficiali, creando in questo sistema una ipertensione venosa, che forza ulteriormente le valvole.
Il reflusso consente al sangue di ristagnare nelle vene delle estremità inferiori e questo provoca un significativo disturbo della circolazione, che viene chiamato insufficienza venosa.
La gravità di questa malattia è variabile a seconda che il reflusso sia presente in aree ristrette o lungo tutto il sistema venoso superficiale o profondo.
Fattori di rischio per le vene varicose sono:
- Età avanzata
- Sesso femminile
- Storia di trombosi venosa profonda (TVP)
- Una predisposizione genetica o familiare
- La necessità di rimanere troppo a lungo fermi in piedi
- La necessità di rimanere seduti troppo a lungo
- Una attività fisica eccessivamente pesante
- L'azione degli estrogeni
- La gravidanza
- L'obesità
- Attività che comportano un aumento della pressione sulle valvole
Molte donne sviluppano le vene varicose per la prima volta dopo la gravidanza, tuttavia il sesso femminile è predisposto a questa malattia anche in assenza di gravidanze.
Un fattore ereditario, non meglio precisato, è stato chiamato in causa soprattutto per gli uomini.
Di tutti i fattori di rischio elencati, quelli che hanno maggiore evidenza statistica sono l'età, il sesso femminile, la gravidanza.
Le vene superficiali dilatate più piccole di 1 mm di diametro sono chiamate teleangectasie e sono confinate all'interno del derma: appaiono come ragnatele di piccole vene rosse, violacee o blu.
Molto superficiali, sono spesso rilevate sulla cute delle gambe, raggruppate in ramificazioni come coralli. Possono essere anche molto estese e numerose. Generalmente non provocano disturbi, anche se esteticamente sono molto fastidiose.
Rappresentano uno stato di sofferenza delle vene superficiali più piccole e frequentemente si accompagnano alle varici reticolari.
Le piccole vene dilatate bluastre o violacee, di diametro da uno a 3 mm e collocate al di sotto del derma sono dette vene reticolari. Queste vene sono visibili alla superficie della cute. Talvolta sono sporgenti e ben percepibili al tatto. Sono più comuni delle vene varicose, ma molto meno gravi.
Le vene varicose degli arti inferiori vere e proprie sono dette varici tronculari e si presentano rilevate, allungate, tortuose e dilatate, raggiungendo un diametro di 3 mm o più. Sono vene molto evidenti, rigonfie, turgide, piene di sangue, spesso tortuose e sporgenti, di colore blu o violaceo. La pelle che le ricopre si assottiglia e al tatto è più calda di quella del resto della gamba.
In un sistema venoso sano, le vene superficiali sono appena visibili e le vene safene non sono quasi mai palpabili.
La comparsa di teleangectasie o di vene reticolari indica una iniziale insufficienza venosa cronica.
Queste vene, anche se antiestetiche, non possono causare sintomi significativi; inoltre, non progrediscono necessariamente verso più gravi forme di insufficienza venosa, come, per esempio, le vene varicose.
Quando la malattia varicosa si manifesta nella sua completezza, compaiono vene sporgenti e tortuose, accompagnate da sintomi fastidiosi:
- dolore
- edema degli arti inferiori (particolarmente attorno alla caviglia)
- senso di pesantezza delle gambe e affaticamento delle estremità inferiori
- crampi ai polpacci particolarmente notturni
- prurito
Il primo sintomo a comparire è il senso di peso alle gambe, fastidioso, ma che migliora quando si cammina.
Una delle manifestazioni più frequenti è il gonfiore (edema) dei piedi e delle caviglie, che peggiora durante la giornata. E’ tipico, infatti, avere gambe leggere appena alzati e patire un progressivo appesantimento durante la giornata.
In questa fase iniziale può comparire la cosiddetta corona flebectasica, un reticolo di capillari dilatati disposti a ventaglio al piede o alla caviglia.
Il dolore è più tardivo, ed esprime il peggioramento dello stato di nutrizione della cute e della efficienza della rimozione dei prodotti di scarto del metabolismo.
Col progredire della malattia, possono comparire segni più gravi di insufficienza venosa cronica come tromboflebiti superficiali, ulcere da stasi, trombosi venose profonde.
L'eczema venoso è un'infiammazione superficiale, localizzata alla caviglia, con eritema e desquamazione: è causato dalla stasi venosa e si accompagna a prurito.
Tardivamente compare una colorazione brunastra della pelle, che è dovuta a depositi di emosiderina: questi si formano per lo stravaso dai capillari venosi di globuli rossi, che rilasciano l'emoglobina, il cui contenuto in ferro provoca la colorazione. Questo fenomeno si rileva soprattutto alla caviglia, ma talvolta può risalire per quasi tutta la gamba.
L'edema e l'infiammazione, provocata dai depositi di emosiderina, causano la lipodermatosclerosi, una infiammazione cronica indurativa del tessuto adiposo sottocutaneo, che dà alla gamba una caratteristica forma a bottiglia di champagne rovesciata.
L'atrofia bianca è rappresentata da aree depigmentate circondate da piccoli capillari, spesso nel contesto di una regione iperpigmentata.
Uno dei sistemi di classificazione delle vene varicose più diffusi è il sistema CEAP (Clinical Etiology Anatomy Pathophysiology system) per le malattie del sistema venoso, che tiene conto di tutte queste variabili.
Classificazione CEAP
J Vasc Surg. 2004; 40(6):1248-1252 |
Descrizione |
C0 |
Nessun segno visibile o palpabile di malattia venosa |
C1 |
Teleangectasie, vene reticolari, corona flebectasica |
C2 |
Vene varicose |
C3 |
Edema senza modificazioni cutanee |
C4a |
Pigmentazione, eczema venoso |
C4b |
Lipodermatosclerosi o atrofia bianca |
C5 |
Come C4 ma con esiti di ulcerazioni cicatrizzate |
C6 |
Ulcera da stasi |
S |
Sintomi di accompagnamento (dolore, pesantezza, crampi muscolari) |
A |
Asintomatica |
Riferimenti:
http://www.nhs.uk/conditions/Varicose-veins/Pages/Whatarevaricoseveins.aspx
http://www.medscape.com/viewarticle/826296
http://www.Nursing2013.com
http://www.guidance.nice.org.uk/cg168
http://www.emedicinehealth.com/varicose_veins/article_em.htm
http://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/varicose-veins/basics